Jelsa Heritage

JELSA E L'ANTICO OMONIMO VILLAGGIO

L'antica struttura dell'abitato di Jelsa andò formandosi nel medioevo nella località di Glavica, nei pressi della chiesa di S. Maria (Sv. Marija), lungo la costa del mare e vicino a una sorgente, come recita questa descrizione contenuta nello Statuto di Lèsina (Hvarski statut) del 1881 (…ad fontem vocatum Jelsa, qui est prope mare salsum…). Nel XV secolo sorgono alcune case a poca distanza da S. Maria, nei dintorni di S. Giovanni (Sv. Ivan), cosa che si ripeterà anche alla fine del secolo, sul versante occidentale, là dove sorge la chiesa di S. Rocco (Sv. Roko), disponendosi tutt'attorno alla parte meridionale della cala chiamata Vela Banda. La parte settentrionale della cala, nota col nome di Mala Banda, inizia a prendere forma sul finire del XV secolo nei pressi della chiesa di S. Michele (Sv. Mihovil).

L’agglomerato di case prende forma definitiva nel XVIII secolo e raggiunge il suo massimo splendore verso la metà del XIX secolo quando, per esigenze di costruzione del porto, viene bonificata la palude stretta tra Vela e Mala Banda, ed al suo posto, nel 1871, sorge il più bel parco della Dalmazia.

L’imboccatura del porto è naturalmente protetta a est dalla penisola di Gradina, un tempo circondata da mura difensive lunghe 800 metri che racchiudevano uno spazio di sei ettari e mezzo. L’accesso alla penisola è chiuso ancor oggi da mura ben conservate lunghe 172 metri, spesse 1,30 metri e alte anche sino a 3 metri.

Alcuni studiosi ritengono che l’intera area fortificata della penisola di Gradina corrispondesse molto probabilmente all’antico villaggio fortificato di Jelsa, quella Civitas vetus Ielsae citata nel medievale Statuto di Lèsina.

Il monastero degli Agostiniani e la loro chiesa, consacrata nel 1611, vengono costruiti nel 1605 all’interno delle mura della penisola di Gradina. I membri deceduti della gran confraternita della Madonna della Cintura vengono inumati all’interno dell’edificio del monastero. L’espropriazione della chiesa e del monastero, avvenuta sul finire del XIX secolo, determina l’inizio della sua rovina. Resta soltanto la confraternita, soppressa nel 1807. L’ampliamento del cimitero del paese, avvenuto nel 1950, segna l’inizio della demolizione del monastero, mentre la chiesa era stata rinnovata e ricostruita nel 1867.

Quanto fosse importante nell’antichità e nel medioevo l’area dell’attuale comune di Jelsa lo si capisce leggendo la descrizione dei suoi monumenti, risalente all’inizio del XVI secolo e riportata nel libro “De origine suceessibusque Slavorum” del padre domenicano di Lèsina Vinko Pribojević, dato alle stampe a Venezia nel 1532.

Con quel luogo di cui scrivo concorrono, per le rovine dei loro edifici e templi, altre due località costiere che si sviluppano, giorno dopo giorno, senza posa (Jelsa e Vrboska)...

Ancor oggi tra i monti c’è un castelliere intatto (Gališnik) che domina la città che occupa la parte orientale delle campagne. A un tiro di freccia da esso, trovasi una torre (Tor) costruita con pietre quadrangolari, di dimensioni insolite e con uno stretto ingresso, sulla cui facciata, consunta dal tempo, non v’è traccia d’intonaco.

Destano particolare interesse i resti di antichi edifici tutt’oggi ben visibili nelle immediate vicinanze di Jelsa. Fusisi nell’ambiente mediterraneo con l’abitato, sono lo specchio del paesaggio così com’era fin dall’antichità.

Quest’area, abbondante d’acqua e di campi fertili, percorsi dagli antichi sentieri che i contadini non hanno mai smesso di utilizzare, con i resti delle antiche villae rusticae romane, rappresenta uno spazio culturale unico sull’isola, abitato fin dalla preistoria più remota.

A sud di Jelsa, a circa mezz’ora di cammino, ci s’inerpica per antichi sentieri che portano a quel che resta d’imponenti costruzioni storiche risalenti dalla preistoria al medioevo. A ovest c’è la nota Tor, un’antica torre eretta alla fine del IV secolo a.C., adiacente alle mura di un castelliere dell’età del ferro. Poco distante, a uno scocco di freccia, c’è la fortificazione di Gališnik, per dirla con Pribojević, le cui origini risalgono all’epoca tardo-antica. Per la sua posizione specifica e per i suoi connotati architettonici, Gališnik viene menzionata anche negli atti che determinano i confini del territorio del comune medievale: Confines territorii …eundo per filum ad Castrum Vetus, quod vocatur Galicnich.

—  Općina Jelsa
Photo by Juloml, Hvar Jelsa, 2006, CC BY-SA 3.0, https://hr.wikipedia.org/wiki/Jelsa#/media/File:Hvar_Jelsa.jpg